Il seminario con Bruno Susio, Maria Giovanna Ghelfi e gli esperti Strategic PA® al Forum PA 2025
Agenti intelligenti per la performance e la rendicontazione del valore pubblico. Questo il tema dell’incontro organizzato da Ecoh Media in seno al Forum PA 2025, che ha messo al centro della scena l’uso delle nuovissime tecnologie AI nella Pubblica Amministrazione.
L’incontro è stato introdotto e moderato da Bruno Susio, innovatore delle pubbliche amministrazioni, amministratore di Sistema Susio e componente del nucleo di valutazione del Comune di Bologna. Il dott. Susio collabora anche da anni con Strategic PA® di Ecoh Media, organizzatore del seminario.
Bruno Susio ha subito ricordato che il tema del Forum PA 2025 è “PA aumentata”, che per il chairman rappresenta una Pubblica Amministrazione “con qualcosa in più”, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie.
Guarda il video integrale del seminarioSOMMARIO
1. I temi del seminario: report integrato del Valore Pubblico e intelligenza artificiale agentiva
2. Il report integrato del Comune di Bologna per il Valore Pubblico
- Come adattare gli obiettivi dell’Agenda 20230 ad un Ente comunale
- Perché c’è bisogno di una struttura ben definita per il report Valore Pubblico
- Quanto è importante la collaborazione tra Enti per generare Valore Pubblico
- Il report integrato può diventare uno strumento di rendicontazione del valore pubblico?
3. Progetto Génie di Strategic PA®: intelligenza artificiale agentiva per il Valore Pubblico
- Come si è passati dalle criticità nel PIAO e nel DUP, a Génie?
- Che cosa caratterizza e distingue l’intelligenza artificiale agentiva Génie?
4. La roadmap per lo sviluppo di Génie e gli obiettivi futuri
1. I temi del seminario: report integrato del Valore Pubblico e intelligenza artificiale agentiva
L’incontro si è sviluppato lungo due macrotemi:
- Da un lato, il contributo di Maria Giovanna Ghelfi, Area Programmazione, Statistica e Presidio sistemi di controllo interni del Comune di Bologna, che ha raccontato la prima esperienza in Italia nella pubblicazione di un report integrato del Valore Pubblico, su base volontaria;
- Dall’altro, il progetto Génie di Strategic PA®, cofinanziato dalla Regione Abruzzo, per lo sviluppo di un sistema di agenti intelligenti, a supporto dell’applicativo. Sono intervenuti Giampiero Bomba, Responsabile della linea di prodotto Strategic PA®, Marco Silvi, coordinatore del progetto Génie, e Marco D’Ettorre, responsabile infrastrutture, tecnologia e sicurezza.
Nel progetto Génie di Strategia PA® verrà appunto utilizzato il prototipo del report integrato del Comune di Bologna per la generazione di ulteriori contenuti.
2. Il report integrato del Comune di Bologna per il Valore Pubblico
Il Comune di Bologna, come ha ricordato Bruno Susio, è l’unico ente a livello nazionale che ad oggi ha realizzato un vero e proprio report integrato del Valore Pubblico, sulla base dei precisi schemi internazionali della Integrated Report Committee, che si occupa appunto di definire gli standard internazionali che utilizzano anche le aziende private quando parlano di valore pubblico generato. Lo scopo del report è di usare i dati per raccontare alla città il valore pubblico generato dal Comune sul territorio.
Non c’è nessuna norma di legge che obbliga il Comune di Bologna a realizzare un report integrato del valore pubblico: è una scelta volontaria per raccontarsi ai cittadini.
Per Susio, questo approccio richiama uno dei temi importanti per la PA di oggi, che è la responsabilità sociale che l’ente si assume quando utilizza risorse pubbliche, per generare valore per la propria comunità locale.
“Nel 2023 e nel 2024, il nostro report (dati relativi al 2022 e 2023), ha ottenuto per due anni consecutivi il premio dell’OCA di Bilancio, organizzato da Ferpi e dall’Università Bocconi”, raccontava Maria Giovanna Ghelfi. Poi ha descritto in prima persona il percorso che ha seguito il Comune di Bologna partendo dai goal SDGs dell’Agenda 2030 nel DUP del 2018-2020, fino ad oggi.
“Nel triennio 2018-2020, l’Area Programmazione, Statistica e Presidio sistemi di controllo interni del Comune di Bologna, ha svolto una prima riclassificazione ex-post degli obiettivi strategici operativi dell’ente in base ai goal dell’Agenda 2030”.
Poi il cambio di passo, come spiega Maria Giovanna Ghelfi:
“Da lì, abbiamo lavorato sempre di più per fare una classificazione ex-ante, e cioè per utilizzare proprio i goal dell’Agenda 2030 come base per la nostra programmazione.
Nel 2022 abbiamo approvato il primo PIAO, che in realtà essendo arrivati tardi i decreti attuativi, è stato un patchwork di tutti i piani già approvati.
Il primo vero PIAO è stato approvato per il 2023-25. Abbiamo fatto la scelta di partire da un progetto con la Città Metropolitana di Bologna, per identificare alcuni target dell’Agenda 2030 come i nostri obiettivi di valore pubblico”.
Come adattare gli obiettivi dell’Agenda 20230 ad un Ente comunale
“Abbiamo selezionato gli obiettivi inerenti alle funzioni di un ente locale comunale, ma soprattutto che ci consentissero di avere dei dati misurabili: cioè non indicatori personalizzati, non formule estemporanee, ma indicatori propri dell’Agenda 2030”, racconta Maria Giovanna Ghelfi. “Questa scelta di campo ci ha permette di poter fare in futuro benchmarking con altri enti.
Nel 2021, con la rendicontazione del 2020, la mia capoarea ha pensato di sperimentare la rendicontazione volontaria. Non c’erano esempi di pubbliche amministrazioni, se non qualche piccolissimo Comune che aveva pubblicato il report una tantum”.
Perché c’è bisogno di una struttura ben definita per il report Valore Pubblico
“Avevamo bisogno di una struttura ben definita, per rappresentare tutta quella marea di dati e di programmazione di attività tipiche di un ente locale, tenendo conto di cittadini, stakeholders come aziende, imprese, associazioni, studenti ecc.
Successivamente”, prosegue, “nel DUP 25-27 abbiamo individuato 15 target quantitativi dell’Agenda 2030, che sono i nostri obiettivi di Valore Pubblico. Abbiamo espresso i capitali che contribuiscono a creare valore pubblico:
- Il capitale umano;
- Il capitale organizzativo;
- Il capitale relazionale e cioè come ci relazioniamo con tutti i nostri stakeholders;
- Il capitale finanziario;
- Il capitale materiale (infrastrutture materiali);
- Il capitale naturale.
Per ogni obiettivo target, prevediamo il posizionamento del Comune a medio e lungo termine, quindi a 5 e 10 anni”.
Quanto è importante la collaborazione tra Enti per generare Valore Pubblico
“Questo lavoro sperimentale è stato portato avanti con la Città Metropolitana ed ora anche con la Regione.
Siamo convinti – e giustamente a mio parere – che il valore pubblico non si faccia da soli, nel confine del singolo ente. Pensiamo alle politiche di mobilità o alle politiche ambientali: qualunque cosa deve diventare un valore pubblico di filiera per essere efficace.
Sempre più convinti di questo, procediamo ogni anno cercando di individuare anche dalla strategia nazionale se ci sono indicatori dell’Agenda 2030 che possano essere misurabili a livello di ente locale (città metropolitana o regione).
Alla base di tutto il progetto di reportistica del valore pubblico c’è l’Agenda 2030, coadiuvate dalle linee di bandato del Sindaco di Bologna (La Grande Bologna), e i documenti strategici come DUP e PIAO.
I nostri capitali contribuiscono a creare una spirale di valore pubblico per le dimensioni ambientale, economica e sociale” ha detto Ghelfi.
Il report integrato può diventare uno strumento di rendicontazione del valore pubblico?
Ghelfi è positiva in proposito: “l report integrato diventerà sempre di più il nostro strumento di rendicontazione del valore pubblico, perché ci sembra quello che corrisponde di più al concetto di rendicontazione previsto nella normativa del PIAO.
Il report si basa su un framework internazionale, con principi guida e contenuti ben definiti, che stiamo adattando alla struttura e all’organizzazione dell’ente. Quindi stiamo cercando di usare sempre di più il linguaggio amministrativo, cerchiamo di calarlo nella nostra struttura organizzativa, pur mantenendo la struttura originale del framework internazionale.
Il team cerca sempre di migliorare, anche in base alle indicazioni ricevute durante la premiazione dell’Oscar di Bilancio: “ad esempio, quest’anno abbiamo fatto una pesante innovazione del modello di gestione, calandolo sempre di più nella struttura dell’ente.
Abbiamo individuato:
- i capitali come input;
- i sistemi di gestione, che rappresentano il modo in cui la struttura organizzativa utilizza i capitali;
- gli output, che sono ciò che produce il Comune in termini di opere infrastrutturali, servizi, azioni di coordinamento e integrazione col territorio ecc.
Abbiamo poi gli output di performance, da misurare con gli indicatori di gestione, suddivisi in indicatori secchi, che sono dati. Gli indicatori possono cambiare di anno in anno ed essere sostituiti quando non hanno più senso – ad esempio perché un target è stato raggiunto.
Infine, ci sono gli indicatori gestionali presenti nel nostro DUP, che abbiamo definito output collegati agli outcome di valore pubblico. I i nostri outcome di valore pubblico sono gli indicatori dell’Agenda 2030, specifici dell’ente, che misurano il raggiungimento del valore target.
Per fare un esempio, uno degli obiettivi è ridurre i feriti sulla strada. Gli indicatori di output collegati agli outcome sono riparare le buche, fare educazione stradale e altre azioni per rimediare alle problematiche.
Non contribuiscono direttamente ma aiutano a raggiungere l’obiettivo della riduzione dei feriti”.
Ghelfi ha concluso con un ultimo importante suggerimento: “Altro parametro da misurare è l’usura dei capitali, perché produrre valore pubblico comporta l’usura dei capitali umano, finanziario, materiale ecc.
Questo diventerà il nostro nuovo modello di gestione per il report integrato 2025, con i dati del 2024”.
3. Progetto Génie di Strategic PA®: intelligenza artificiale agentiva per il Valore Pubblico
Il progetto Génie di Strategic PA® si interseca con il report integrato del Comune di Bologna.
Giampiero Bomba, Responsabile della Linea di Prodotto Strategic PA® di Ecoh Media, ha raccontato al pubblico del Forum PA 2025 la genesi di questo progetto ambizioso.
“La versione 12 dell’applicativo Strategic PA® ha al proprio interno ha una serie di novità che riguardano diversi aspetti:
- l’accessibilità maggiore;
- ancora più sicurezza dei dati:
- novità funzionali, con moduli nuovi, come Antiriciclaggio, Opere Pubbliche
A ottobre, rilasciata questa nuova versione, ci siamo chiesti come migliorare ancora il prodotto e ci siamo confrontati con i nostri clienti. Sono emerse alcune criticità, soprattutto nella creazione di documenti come il PIAO e il DUP, ogni ente deve realizzare”, ha raccontato Giampiero Bomba.
“La principale criticità è che il personale dell’ente viene coinvolto per diversi giorni nel recupero di tutte le informazioni che devono essere poi pubblicate all’interno del Documento. Si genera una perdita di tempo nel recuperare sia gli open data esterni all’ente, ma anche i dati di proprietà da reperire tra i vari uffici.
Ovviamente poi resta sempre un punto interrogativo sulla coerenza e la correttezza dei dati”.
Come si è passati dalle criticità nel PIAO e nel DUP, a Génie?
“Abbiamo riflettuto su queste criticità alla luce della tecnologia del momento, che è l’intelligenza artificiale, così è nato il progetto Génie, proprio per aiutare gli enti a superare le criticità emerse, grazie all’AI”.
Che cosa caratterizza e distingue l’intelligenza artificiale agentiva Génie?
Marco Silvi è il responsabile del coordinamento e della gestione del progetto Strategic PA® Génie ed ha spiegato alla platea cosa è stato già fatto e quali sono gli obiettivi futuri.
“Partendo dalle criticità già esposte da Giampiero Bomba, abbiamo iniziato a porci degli obiettivi, non solo su come dare supporto agli utenti della pubblica amministrazione per la redazione dei documenti strategici – ed in particolare il report integrato- ma abbiamo deciso di estendere il supporto che possiamo dare ai nostri ai nostri clienti anche al servizio di assistenza e agli uffici Programmazione e Controlli”.
Il team ha perciò cercato di identificare gli elementi principali che potessero guidare il progetto e renderlo solido e unico. Così Silvi:
“Abbiamo individuato quattro elementi:
- Il primo aspetto fondamentale è il controllo dell’ente sui dati e sulle informazioni. Infatti, il cuore del progetto Génie è un data lake, ovvero un repository centralizzato di dati strutturati e non strutturati, che può essere alimentato direttamente dagli utenti della pubblica amministrazione. Fornisce basi di conoscenza uniche per ogni ente e una totale autonomia nella gestione delle informazioni da parte degli utenti per la personalizzazione dei contenuti. Quindi rispetto ad altri prodotti che abbiamo avuto modo di analizzare, presenti sul mercato, il nostro sistema di agenti agisce solamente sui dati e le informazioni che vengono inserite dagli utenti. In parole più semplici, non va a cercare dati nella rete, se non autorizzato dagli utenti dell’Ente;
- Il secondo punto, molto importante, è la riduzione dei tempi di ricerca e elaborazione delle informazioni. Questo è possibile proprio grazie a una base di conoscenza alimentata da sorgenti differenti. Génie è un sistema di agenti di intelligenza artificiale specializzati in ambiti diversi, che restituiscono agli utenti un output specifico in base appunto ai quesiti posti durante l’interrogazione;
- Il terzo punto importante è la valutazione, sia tecnica che giuridica per la conformità normativa e la sicurezza dei dati. Su questo possiamo contare sulla collaborazione sia di un’azienda specializzata dal punto di vista tecnico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma anche del dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, con cui collaboriamo per definire delle linee guida di sviluppo etico. Poniamo particolare attenzione a tutte le norme sia nazionali che europee applicabili in questo contesto;
- L’ultimo punto è sicuramente il miglioramento dell’usabilità del prodotto, e una migliore customer experience associata a una maggiore efficienza del servizio di assistenza al cliente.”
4. La roadmap per lo sviluppo di Génie e gli obiettivi futuri
“Dal punto di vista pratico, l’idea di un supporto per la redazione dei documenti strategici e degli strumenti per l’analisi avanzata dei dati nasce a inizio ottobre 2024. Dopo un primo periodo di definizione degli obiettivi del team di lavoro e degli Stakeholders, abbiamo eseguito uno studio di fattibilità, dal punto di vista tecnico che normativo, come anticipato.
Successivamente, abbiamo avviato lo sviluppo all’inizio del 2025. La prima cosa che abbiamo implementato è stato il data lake, ovvero questo repository centralizzato, specifico per ogni ente. Ciascun data lake sarà alimentato con diversi file o documenti provenienti da fonti differenti.
A seguire, abbiamo sviluppato il sistema di agenti, con una valutazione attenta e una validazione dei modelli attualmente disponibili, per poi integrare questo sistema all’interno del nostro applicativo Strategic PA®.
Abbiamo così pubblicato la prima beta release”.
Marco Silvi fa anche una previsione sul futuro di Génie: “Génie è un progetto sperimentale, ma che contiamo di portare avanti anche negli anni successivi che passerà attraverso una fase di fine tuning, di addestramento degli agenti, fino ad arrivare appunto poi ai rilasci finali. L’obiettivo temporale che ci poniamo è intorno alla fine dell’anno 2025″.
Come funziona l’intelligenza artificiale agentiva Génie
Per concludere l’approfondimento dedicato a Génie, Marco D’Ettore, Responsabile Infrastrutture Tecnologie e Sicurezza, ha spiegato al pubblico di Forum PA 2025 gli aspetti tecnici dell’architettura del sistema.
“Génie è un sistema di intelligenza artificiale che, come è stato detto, è basato su un database condiviso e centralizzato chiamato data lake, dove confluiscono diverse fonti di dati”.
Quali fonti di dati si integrano con il data lake Génie?
“La prima fonte dati da prendere in considerazione è l’applicativo Strategic PA®, che tramite API fa una injection nella sezione dei dati strutturati.
Poi ci sono gli open data pubblici siti pubblici come, ad esempio, ISTAT, che sempre tramite API alimentano il nostro sistema di dati strutturati.
Ultima fonte dati è quella egli archivi dell’ente: significa che se l’ente ci metterà a disposizione un sistema di API, saremo in grado di integrare anche questi tra i dati strutturati. Sarà possibile analizzare i dati strutturati tramite il nostro sistema di business intelligence integrato, per la creazione appunto di dashboard analisi interattive.
Ci sarà poi un’ulteriore sezione: quella dei dati non strutturati”, ha proseguito Marco D’Ettorre.
“In questo caso, metteremo a disposizione dell’utente un’interfaccia di caricamento per caricare file dal proprio PC, come, ad esempio, Excel, CSV, PDF, documenti ecc.
Un’ulteriore metodologia per caricamento dei dati sarà il web scraping: l’utente potrà quindi inserire un URL target e l’algoritmo farà webscraping sulla pagina web selezionata.
Il procedimento di web scraping sarà questo:
- selezionare il tipo di agente;
- inserire l’URL target;
- scegliere il livello di ricorsività;
- Ottenere la preview di tutto quello che l’algoritmo può prendere dal sito (per es. Numero di pagine visitate, tipologia di documenti presi in considerazione ecc);
- Fare click sul bottone “Conferma” per avviare il processo di webscraping.
Tutti i dati che saranno prelevati dal web saranno storicizzati all’interno del data lake e potranno essere successivamente presi in considerazione da Génie”.
E dopo essere stati inseriti nel data lake?
“I dati saranno filtrati tramite il parsing (un’analisi sintattica) e rispetteranno le normative del sito.
Una volta riempito il data lake, finalmente interverrà Génie, che avrà accesso sia ai dati strutturati (tramite un sistema di chat to sequel) che ai dati non strutturati storicizzati su un vector store.
I documenti vengono indicizzati. Quando l’utente effettuerà una richiesta a Génie, questi dati verranno prelevati dall’interno dei documenti. Il contenuto verrà rimanipolato all’intelligenza artificiale e verrà restituito al cliente.
Va fatta una precisazione sul data lake però. Tutti i dati integrati nel data lake saranno decisi dall’utente, non sono dati disponibili sul web. Non c’è interazione sul web a meno che non lo decida l’utente”.
Quali sono i principali agenti intelligenti di Génie per Strategic PA®?
Marco Silvi ha introdotto gli agenti:
“Ci saranno diverse tipologie di agenti specializzati per effettuare diverse tipologie di operazioni, ad esempio:
- Génie IR per la rendicontazione del report integrato;
- Génie P per la redazione del PIAO e dei documenti strategici. In questo caso, oltre chiaramente alle funzionalità standard, come il caricamento di documenti all’interno della sezione, è possibile adoperare un editor per creare il documento, sia manualmente che con l’intelligenza artificiale agentiva che ci restituirà un output. In questo modo i tempi di redazione dei documenti sono estremamente ridotti. La revisione finale deve essere sempre fatta però dalla risorsa umana. Per il momento restituisce solo output testuali ma stiamo lavorando anche per la generazione di immagini, tabelle e altri file, che adesso possono comunque essere inserite nell’editor con un semplice copia e incolla;
- Génie U, un ulteriore agente per il supporto all’interno dell’applicativo. Significa che gli utenti che fanno l’accesso a Strategic PA®, tramite un’apposita interfaccia di chat interattiva, potranno chiedere all’agente le informazioni sul data lake. Le informazioni verranno prelevate, contestualizzate e restituite all’utente finale. L’utente può creare una o più sessioni di interazione con gli agenti. In ogni sessione potrà essere caricata una documentazione, o più file che l’agente considererà come base di conoscenza specifica per l’ente. Ad ogni interazione con l’agente, le risposte saranno più personalizzate. Ad esempio, si può chiedere come creare un obiettivo di performance, o piuttosto come creare un’utenza di Strategic PA® e Génie U ci restituisce un output sui principali passaggi da seguire all’interno del programma per realizzare il task”;
- “Génie BI – è intervenuto Giampiero Bomba – è lo strumento di business intelligence per l’analisi dei dati contenuti nel data lake. L’utente ha la possibilità di analizzare puntualmente le informazioni del proprio ente, col vantaggio di poter sfruttare la presenza di questi dati per poter fare dei benchmarking con enti di pari livello, o con una popolazione simile ecc. Può anche cercare nel database enti particolari con cui confrontarsi.
Il vantaggio è che questi dati si possono analizzare in modo puntuale, ma si possono anche incrociare tutti i dati presenti nel data lake. Ad esempio, si possono incrociare i dati sulla popolazione con quelli sul reddito e così via. Ribadiamo che i dati presenti nel data lake sono dati dell’ente, inclusi quelli presenti su Strategic PA®. L’ente ha la possibilità di analizzare i propri attraverso dashboard o cruscotti.
Questo facilita il confronto su tematiche come l’Agenda 2030 e i suoi indicatori. Ci si può confrontare anche con altri enti che fanno parte del paniere, con una comparazione sui goal, ma anche sui singoli indicatori.
Ovviamente questa analisi è supportata da una rappresentazione visuale, con il classico visual del semaforo che ci informa su dove intervenire, o sulle situazioni a rischio, o su quelle positive”.
Come Génie di Strategic PA® ha supportato il Comune di Bologna nella redazione del Report Integrato Valore Pubblico
“Riguardo il report integrato del Comune di Bologna, abbiamo interrogato l’agente sulle principali tematiche di riferimento del Comune, per creare il Documento.
Dopo varie interrogazioni abbiamo aggiunto anche la funzionalità di estrazione del documento, già presente nell’interfaccia standard di Strategic PA® e qui disponibile anche per il Report Integrato.
Questo ci permette di estrarre il documento, selezionando l’anno di interesse – ad esempio – e con un semplice click visualizzare l’anteprima, scegliere il formato e ottenere il documento. In questo modo avremo un report costituito in parte da informazioni inserite a priori, ma anche dalle informazioni che abbiamo inserito interrogando l’agente predisposto alla redazione report integrato”, ha concluso Marco Silvi.