L’AI nella pubblica amministrazione è già realtà. Gli Enti locali stanno sperimentando l’uso di tecnologie e algoritmi avanzati per migliorare l’efficienza, automatizzare i processi interni ed ottimizzare i servizi pubblici rivolti ai cittadini.
Anche in Strategic PA®, con il progetto Génie – portato avanti insieme al Comune di Bologna – stiamo implementando nuovi assistenti virtuali AI per rendere i moduli della suite sempre più fruibili ed efficaci.
Se l’intelligenza virtuale è già arrivata anche nel settore pubblico, i dubbi sono ancora molti. Per chiarirli, abbiamo raccolto 10 F.A.Q. sul tema.
1. In quali ambiti può essere utilizzata l’AI nella Pubblica Amministrazione?
Gli Enti Pubblici possono usare con vantaggio le tecnologie AI in diversi ambiti:
- automazione dei processi amministrativi (come, per esempio, quelli di gestione documentale);
- assistenti virtuali nella PA (chatbot e assistenti vocali) sia per facilitare il lavoro dei dipendenti che per rispondere alle esigenze dei cittadini;
- analisi dei dati per supportare le decisioni politiche e analisi predittiva per i servizi pubblici;
- sicurezza informatica e rilevamento frodi e anomalie;
- lotta alla corruzione.
2. Quali sono i vantaggi?
Gli Enti Pubblici che adottano l’intelligenza artificiale hanno vantaggi sia sul fronte delle relazioni con i cittadini (tempi di risposta ridotti, servizi migliori, più trasparenza), sia nel lavoro dei dipendenti, che possono automatizzare le attività ripetitive, occupandosi quindi di compiti più complessi.
In generale, quindi, l’AI aumenta l’efficienza degli Enti.
3. L’Intelligenza Artificiale sostituisce il lavoro umano nella PA?
No, l’Intelligenza Artificiale non sostituisce il lavoro umano ma lo affianca, soprattutto automatizzando i compiti ripetitivi e migliorando la produttività dei dipendenti pubblici.
4. L’AI può migliorare il rapporto tra cittadini e PA?
Sì, l’AI può migliorare le relazioni tra gli Enti e l’utenza.
Da un lato, facilita la comunicazione con i cittadini attraverso chatbot e assistenti virtuali disponibili 24/7, riducendo i tempi di attesa degli URP e fornendo risposte immediate ed efficienti.
Dall’altro consente di pianificare e gestire servizi pubblici più mirati ed efficienti, ma anche più usabili ed in linea con le esigenze reali degli utenti.
5. L’uso dell’IA nella PA è sicuro?
La sicurezza e la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni sono sempre una priorità. Posto che resta sempre valida la regola di adottare solo software qualificati ACN, l’intelligenza artificiale nella PA deve anche rispettare rigorosi protocolli di protezione dei dati.
Soprattutto, deve essere conforme all’AI ACT Europeo e alle normative sulla privacy (come il GDPR) e deve contemplare misure di sicurezza informatica avanzate per prevenire attacchi e perdite di dati.
6. Quali sono gli ostacoli nell’implementazione dell’AI nel settore pubblico?
Dal momento che l’Intelligenza Artificiale è una tecnologia nuova, molto potente e rivoluzionaria, la sua implementazione nel Settore Pubblico richiede una serie di accortezze tecniche, oltre che un nuovo approccio al lavoro da parte dei dipendenti degli enti.
I principali ostacoli per gli Enti che vogliono implementare soluzioni digitali con AI oggi sono:
- Prendere adeguate misure di protezione dei dati e rispetto della privacy;
- Superare le resistenze culturali da parte del personale e di una fetta dei cittadini;
- Garantire l’interoperabilità dei nuovi software con i sistemi esistenti;
- Affrontare i costi iniziali di implementazione e per la formazione del personale.
7. L’AI può aiutare nella lotta alla corruzione?
Sì, i software con intelligenza artificiale possono diventare strumenti utili nella lotta alla corruzione. Infatti, gli algoritmi possono analizzare in tempo reale e con insights approfonditi anche grandi quantità di dati, per individuare anomalie che con metodologie di analisi tradizionali non sarebbero visibili. Per esempio, può mettere in evidenzia anomalie nei contratti pubblici, nei flussi finanziari e nelle procedure amministrative.
8. Come le tecnologie AI sono già utilizzate nella PA?
I software con intelligenza artificiale sono già una realtà per le PA. Ad esempio, sono già stati implementati:
- chatbot e assistenti virtuali per fornire assistenza ai cittadini;
- sistemi di riconoscimento ottico dei documenti per la digitalizzazione amministrativa;
- analisi predittiva per la gestione servizi pubblici (come la mobilità, i servizi sanitari ecc.).
9. Quale etica dell’intelligenza artificiale nel settore pubblico?
Per un uso etico dell’AI nel Settore Pubblico è importante mantenere la conformità alle normative di settore. Inoltre, all’acquisto o all’implementazione di software avanzati vanno affiancati elementi culturali e di trasparenza, tra cui:
- regolamentazioni e linee guida chiare, per la PA in generale e per ciascun ente in via particolare;
- uso di algoritmi trasparenti e spiegabili (explainable AI), che spiegano come e perché prendono le decisioni, al fine di migliorare la fiducia e la trasparenza;
- monitoraggio costante per evitare discriminazioni o pregiudizi nei dati;
- comunicazione e condivisione delle scelte tecnologiche con i cittadini.
10. In che cosa consiste il progetto Génie di Strategic PA® e Comune di Bologna?
Génie è un progetto in fase di sperimentazione, per implementare assistenti virtuali AI nei moduli Strategic PA®. L’impiego dell’intelligenza artificiale punta a semplificare l’uso della piattaforma, e a supportare i dipendenti nella creazione dei documenti complessi di programmazione e controllo.
L’obiettivo del progetto è quindi migliorare l’usabilità del software e ottimizzare le tempistiche di lavoro dei dipendenti pubblici, con un impatto positivo sulla produttività. Il progetto Génie tiene in alta considerazione anche l’aspetto umano, trattandolo con la stessa attenzione riservata agli aspetti tecnologici ed etico-normativi.

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